Gli autori
Sonja Bezjak
- Università di Ljubljana, Slovenia
- sonja.bezjak@fdv.uni-lj.si
- @sonja_adp
Sono impiegata presso l'Archivio Dati delle Scienze Sociali” dove mi occupo principalmente di questioni relative all'accesso aperto dei dati della ricerca. Uno dei miei compiuti è quello di formare persone interessate ad approfondire tematiche come le politiche per i dati di ricerca, la pianificazione della gestione dei dati di ricerca, la citazione dei dati, le pubblicazioni di dati, ecc. Come membro del gruppo di formazione CESSDA ERIC cerco di condividere le mie conoscenze ed esperienze a livello internazionale.
Durante i miei studi in Sociologia, mi sono stati insegnati i principi su cui si fonda la scienza, tra cui la trasparenza e la riproducibilità. Ma solo più tardi dai miei amici, un fisico e un ingegnere, sono venuta a conoscenza del movimento Open Source. Ho subito capito quanto sia importante diffondere l'idea che non è giusto nascondere le proprie intuizioni e scoperte ma che serve condividerle con gli altri il più presto possibile. Solo quando ho iniziato a lavorare presso l'Archivio dati delle Scienze Sociali (Università di Lubiana, Slovenia) e sono stata fortemente coinvolta nel progetto Open data mi sono resa conto di quanto impegno fosse necessario per cambiare la cultura per essere in grado di superare le barriere della non condivisione aperta dei risultati della ricerca. Spero che questo manuale aiuti a rendere la scienza il più possibile aperta e comprensibile.
Philipp Conzett
- UiT The Arctic University of Norway, Norvegia
- philipp.conzett@uit.no
- @philippconzett
- 0000-0002-6754-7911
Sono un linguista di formazione e solo quando ho iniziato a lavorare come bibliotecario per la ricerca presso l'Arctic University of Norway nel 2014 ho iniziato vagamente a interessarmi di Scienza Aperta. Fortunatamente, sono stato presto coinvolto nello sviluppo e nella gestione di servizi di supporto alla ricerca, compresi gli archivi per i dati di ricerca aperti; all'inizio si trattava di un archivio disciplinare specifico (TROLLing), poi di uno istituzionale (UiT Open Research Data), e infine di uno nazionale (DataverseNO). La partecipazione allo sprint del libro Open Science ha contribuito proficuamente ad allargare le mie competenze e la mia formazione.
Ci sono due grandi insidie per i formatori della Scienza Aperta, per come la vedo io. Per prima cosa, i formatori alle prime armi possono sentirsi così sopraffatti dagli argomenti da trattare e dalle risorse disponibili da scoraggiarsi e abbandonare. In secondo luogo, i formatori esperti che promuovono la Scienza Aperta potrebbero far confluire i loro sforzi verso un movimento di nicchia, accessibile solo a pochi. Spero che questo libro possa aiutare a superare tutte e due questi ostacoli.
Pedro L. Fernandes
- Instituto Gulbenkian de Ciência, Portogallo
- pfern@igc.gulbenkian.pt
- @pfern
- 0000-0003-2124-0241
Dal 1999 gestisco un programma di formazione in Bioinformatica presso l'Instituto Gulbenkian de Ciência, a Oeiras. In 19 anni sono state più di 5000 le persone che hanno preso parte ai nostri corsi. Per raggiungere meglio gli studenti del 21° secolo abbiamo ampliato l’attività con l’insegnamento a distanza e con l'e-learning. Sono un sostenitore dell'accesso aperto, dei dati aperti della ricerca, del software libero e della Scienza Aperta e colgo ogni possibile occasione per trasmettere il senso di queste istanze nei miei corsi di formazione. Sono consapevole che questo movimento ha bisogno di crescere e raggiungere anche i non-scienziati, quindi sono molto interessato alla sua divulgazione e diffusione.
La Scienza Aperta è una tematica che richiede un periodo di formazione intenso ma fattibile. I sostenitori come me hanno bisogno di unire le forze perché si attualizzi ogni giorno. Una formazione in Scienza Aperta è necessaria a molti livelli. Per i principianti, nel 2017, insieme a Rutger A.Vos abbiamo preparato l'e-book gratuito "Open Science, Open Data, Open Source" (http://osodos.org). Più advocacy e formazione nel mio futuro.
Edit Görögh
- Università di Göttingen, Germania
- goeroegh@sub.uni-goettingen.de
- @gorogh_edit
- 0000-0002-0766-418X
Attualmente lavoro all'Università di Göttingen come responsabile del progetto OpenUP, un progetto finanziato dall'UE che mira a sviluppare un quadro coerente per nuovi metodi, indicatori e strumenti per la revisione tra pari, la diffusione dei risultati della ricerca e la misurazione dell'impatto. Da oltre 10 anni mi occupo di gestione della conoscenza e di programmi correlati alla scienza/accesso aperti.
Lavorando su progetti di Scienza Aperta ho avuto l'opportunità di conoscere sia l’eterogenea comunità dei sostenitori della Scienza Aperta che gruppi di ricercatori e decision maker riluttanti e scettici, in entrambi i casi mi sono sentito motivato ad approfondire maggiormente il discorso della Scienza Aperta, a seguirne gli sviluppi e a conoscerne gli strumenti e i metodi per parlare efficacemente dei benefici e delle sfide che dobbiamo affrontare nel mondo in continua evoluzione della comunicazione scientifica.
Kerstin Helbig
- Humboldt-Universität zu Berlin, Germania
- kerstin.helbig@cms.hu-berlin.de
- @FrauHelbig
- 0000-0002-2775-6751
Sono coordinatrice del settore per la gestione dei dati di ricerca presso la Humboldt-Universität zu Berlin. In qualità di consulente, presto assistenza ai ricercatori con la gestione dei loro dati di ricerca e organizzo corsi di formazione e sessioni informative.
Per me la sfida più grande della formazione scientifica aperta è mostrare ai ricercatori che la Scienza Aperta è più che un obiettivo politico o una responsabilità morale. E' essenziale dimostrare che ci sono diversi livelli di Scienza Aperta. Si può iniziare a piccoli passi senza dover “aprire” completamente da un giorno all'altro. Nei miei corsi di formazione, mi piace trovare soprattutto un mix variegato di background, discipline e conoscenze pregresse. Rendono la formazione ancora più interessante. In particolare, ricordo un corso di formazione: un partecipante (un professore) ha registrato un ORCID direttamente sul posto mentre parlavo dei vantaggi degli identificatori persistenti.
Bianca Kramer
- Università di Utrecht, Paesi Bassi
- b.m.r.kramer@uu.nl
- @MsPhelps
- 0000-0002-5965-6560
La formazione in Scienza Aperta è gratificante perché non si tratta solo di insegnare alle persone nuove competenze, ma anche di discutere concetti fondamentali e di scambiare punti di vista e opinioni diverse. Come ho detto in uno dei nostri corsi: "Sono venuta ad imparare cose pratiche, che posso applicare alla mia ricerca, ma ho scoperto di far parte di un movimento". Per me, una formazione di successo dovrebbe essere interattiva e pratica, per incoraggiare le persone ad esplorare e sfidare le loro percezioni. Questo include il mio ruolo di formatrice: essere sempre aperta a provare cose nuove e imparare dalle persone che partecipano alla formazione.
Ignasi Labastida
- Università di Barcellona, Catalonia
- ilabastida@ub.edu
- @ignasi
- 0000-0001-7030-7030
Ho conseguito un dottorato di ricerca in Fisica presso l’Università di Barcellona (UB) nel 2000. Adesso, mi dedico alla Scienza Aperta nella veste sia di Responsabile dell'Ufficio per la Diffusione della Conoscenza (http://crai.ub.edu/en/crai-services/intellectual-property) presso il CRAI dell'UB sia come leader pubblico dei Creative Commons in Spagna dal 2003, quando furono introdotti.
Spero che nel prossimo futuro non ci sarà bisogno di formazione sulla Scienza Aperta perché quelle pratiche, ora descritte qui, saranno quelle applicate di default; che non sarà più necessario attaccare l'open tag e che i ricercatori dovranno giustificare perché non danno accesso ad alcuni dei loro risultati o attività. Penso che questo libro possa contribuire a raggiungere questa situazione ottimale mettendo in evidenza molte prassi consolidate e esempi fattibili per fare ricerca in maniera aperta.
Kyle Niemeyer
- Università statale dell'Oregon, Stati Uniti d'America
- kyle.niemeyer@oregonstate.edu
- @kyleniemeyer
- 0000-0003-4425-7097
Sono assistente professore di Ingegneria Meccanica presso la Oregon State University di Corvallis, Oregon, USA. Il mio gruppo di ricerca studia la combustione e i flussi di fluidi utilizzando simulazioni al computer, e sviluppa metodi numerici e strategie di calcolo parallelo. E un sostenitore della Scienza Aperta!
Da studente ho spesso affrontato ostacoli nel condurre le mie ricerche a causa di software non condivisi apertamente; ora, come leader di un gruppo di ricerca, i miei studenti ed io affrontiamo le sfide poste dalla disponibilità di dati e dalla formattazione quando lavoriamo con i risultati in letteratura. Tuttavia, mostrare semplicemente agli altri quanto sia facile condividere apertamente i prodotti della ricerca può essere sufficiente a catalizzare il cambiamento, così come può esserlo dare l’esempio.
Fotis Psomopoulos
- Centro per la Ricerca e la Tecnologia Hellas, Grecia
- fpsom@issel.ee.auth.gr
- @fopsom
- 0000-0002-0222-4273
Fotis è un bioinformatico presso l'Istituto di Bioscienze Applicate (INAB(INAB|CERTH) a Salonicco. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria Elettrica e Informatica nel 2010 con specializzazione in Bioinformatica e infrastrutture elettroniche ed è particolarmente interessato ai metodi aperti e riproducibili. Dedica molto tempo ad attività di formazione, sia all'interno di strutture accademiche formali che in eventi organizzati da Carpentries come istruttore e formatore certificato. Sul suo sito web si diverte tra un bit e l'altro.
Convincere le persone che investire del tempo supplementare per mettere insieme un taccuino Jupyter con tutti i testi, le note, gli script e i dati attualmente conservati in varie cartelle "polverose" e dimenticate sul loro computer, li aiuterà a diventare un po' più organizzati. #smallvictories #reproducibilità
Tony Ross-Hellauer
- Know-Center GmbH, Austria
- tross@know-center.at
- @tonyR_H
- 0000-0003-4470-7027
Tony Ross-Hellauer è un ricercatore senior (Scienza Aperta) al Know-Center di Graz. Ha conseguito un dottorato in Studi sull'Informazione (Università di Glasgow 2012) ed è un sostenitore entusiasta dell'accesso aperto e della Scienza Aperta le cui aree di ricerca includono la revisione tra pari, i metadata e la filosofia/storia della tecnologia.
Anche se pianificare e organizzare eventi formativi è molto impegnativo, formare altre persone non solo per fare Scienza Aperta ma anche per far loro comprendere l’importanza della Scienza Aperta per il loro lavoro di ricerca di tutti i giorni, è uno degli aspetti più gratificanti del lavoro in questo settore. Come formatore, quando gli studenti si impegnano a condividere le proprie esperienze e riescono a trovare dei collegamenti tra le nuove conoscenze appena acquisite con queste esperienze, mi esalta moltissimo.
René Schneider
- HES//SO - Scuola di Amministrazione Aziendale di Ginevra, Svizzera
- rene.schneider@hesge.ch
- @datosestupendos
- 0000-0003-4897-8561
René Schneider è professore di Scienze dell'informazione presso la Scuola di Amministrazione Aziendale a Ginevra (che fa parte della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera occidentale). Linguista computazionale di formazione, si interessa principalmente ai dati e a tutti i loro aspetti.
Ho scoperto di recente il campo della gestione dei dati di ricerca e mi sono impegnato soprattutto a causa della complessità e dell'alto potenziale della Scienza Aperta. Dopo aver gestito un progetto su come formare i bibliotecari a diventare istruttori per la gestione dei dati di ricerca (www.researchdatamanagement.ch\), mi sono reso conto che la Scienza Aperta serve ad aprire delle porte, porta ad una migliore comprensione e riutilizzo dei risultati scientifici e infine collega la torre d'avorio accademica al mondo esterno.
Jon Tennant
- Open Science MOOC, Germania
- jon.tennant.2@gmail.com
- @protohedgehog
- 0000-0001-7794-0218
Jon ha terminato il suo pluripremiato dottorato di ricerca in Paleontologia all'Imperial College di Londra nel 2017 e nel 2015 per due anni è stato Direttore della Comunicazione di ScienceOpen. Attualmente, sta continuando in modo indipendente la sua ricerca sull'evoluzione dei dinosauri, mentre lavora alla costruzione di un MOOC sulla Scienza Aperta per aiutare a formare la prossima generazione di ricercatori in pratiche aperte. Ha pubblicato articoli su Open Access e Peer Review, è attualmente a capo dello sviluppo del documento Foundations for Open Science Strategy, ed è il fondatore della piattaforma di editoria digitale paleorXiv. Jon è anche ambasciatore di ASAPbio e del Center for Open Science, mentor di Mozilla Open Leadership e co-governatore dell'Open Science di Berlino. È anche un comunicatore e consulente scientifico freelance, e ha scritto un libro per bambini chiamato Excavate Dinosaurs.
Penso che l'aspetto più impegnativo della Scienza Aperta sia la formazione. Si tratta di un paradigma enormemente complesso, con un proprio lessico, pratiche, principi che rappresentano in molti casi una barriera piuttosto forte all'apprendimento. Tuttavia, guardare gli altri sviluppare le loro conoscenze e abilità è incredibilmente gratificante, e mi ritrovo ad imparare di più ad ogni nuova esperienza. In definitiva, abbiamo tutti la stessa cosa in mente - un sistema di ricerca scientifica più giusto, più equo, trasparente e rigoroso, e guardare in retrospettiva agli enormi passi che la comunità di ricerca globale, e soprattutto le generazioni più giovani, hanno compiuto in questo senso è molto stimolante.
Ellen Verbakel
- 4TU.Centre for Research Data, Paesi Bassi
- p.m.verbakel@tudelft.nl
- @Ellen4TUData
- 0000-0002-8194-6724
Ellen è una bibliotecaria di formazione. Ha una lunga esperienza professionale presso la Facoltà di Biblioteconomia della TU Delft. In seguito, ha lavorato alla Delft University Press e ha organizzato i processi di revisione tra pari per tre riviste. Ha anche progettato l'accesso aperto o le riviste nel lontano 2000! Dal 2005 ha sviluppato l'archivio delle pubblicazioni di TU Delft e nel 2009 si è trasferita al 4TU.Centre for Research Data (all'epoca 3TU.Datacentrum). Nel 2013 ha co-progettato la formazione Essentials 4 Data Support. Da allora è una formatrice entusiasta.
Dove saremmo senza la formazione? E’ necessario conoscere tutti gli aspetti della Scienza Aperta ed essere in grado di entusiasmare molti altri! Questo manuale aiuta i formatori a rendere la loro formazione più efficace per fare della Scienza Aperta un metodo standard.
Autori a distanza
April Clyburne-Sherin
- Code Ocean, Stati Uniti d'America
- april.clyburne.sherin@gmail.com
- @april_cs & @methodpodcast
- 0000-0002-5401-7751
April è un epidemiologa, esperta di metodologia e di strumenti scientifici aperti, metodi, formazione e gestione di comunità. Ha un master in Population Medicine (Epidemiologia). Dal 2014 si è focalizzata sulla formazione di ricercatori su metodi di ricerca aperti e riproducibili (Center for Open Science, Sense About Science, SPARC). Nel suo attuale ruolo di outreach scientist è incaricata di formare i ricercatori sulle pratiche migliori di riproducibilità computazionale, utilizzando Code Ocean.
Ho avuto la fortuna di guadagnarmi da vivere formando altri scienziati su come migliorare la scienza. La mia comunità di supporto cresce ad ogni workshop e spero che questo manuale possa aiutare ulteriormente a far crescere la comunità di formatori sulla ricerca aperta. Le conversazioni sulla ricerca aperta spesso avvengono in camere dell’eco a cui partecipano ricercatori di buona volontà (come me) e bibliotecari con visioni del mondo simili. La formazione sulla ricerca aperta può allo stesso modo essere differenziata tra prospettive occidentali o settentrionali che vengono insegnate come se fossero universali. Aggiungere contesto e nuove prospettive alle conversazioni sulla ricerca aperta è l'unico modo per far funzionare la conoscenza per tutti. Il contenuto che abbiamo catturato durante questo sprint è circoscritto alle nostre esperienze personali, ma come altri autori aggiungono e modificano sulla base delle loro esperienze, possiamo puntare a un manuale che può migliorare il modo in cui parliamo e formiamo gli altri sulla ricerca aperta.
Facilitatori
Helene Brinken
- Università di Göttingen, Bibilioteca statale e universitaria, Germania
- brinken@sub.uni-goettingen.de
- @helenebrinken
- 0000-0002-3278-0422
Responsabile del progetto FOSTER presso l'Università di Göttingen dal maggio 2017. Laureata in Scienza dell’Informazione con specializzazione in e-learning, usabilità e esperienza utente, attualmente mi occupo di sviluppare materiali didattici e di facilitare workshop.
Prima di lavorare per FOSTER ho lavorato con giovani attivisti impegnati a diffondere l’istruzione a livello mondiale e contro l'ingiustizia sociale. Ho imparato quanto siano importanti le dinamiche di gruppo e cosa si può ottenere unendo le forze. Il cambiamento culturale inizia a livello individuale. Riunire i ricercatori interessati alla Scienza Aperta può essere un grande passo avanti per promuovere la Scienza Aperta presso un’istituzione. Se vengono sostenuti e incontrano altri appassionati imparano molto presto che possono diventare loro stessi dei moltiplicatori.
Lambert Heller
- TIB - Biblioteca nazionale per la Scienza e la Tecnologia, Hannover, Germania
- lambert.heller@tib.eu
- @Lambo
- 0000-0003-0232-7085
Laureato in Scienze Sociali, sono bibliotecario di formazione. Ho lavorato come specialista in materia presso una biblioteca universitaria per diversi anni e nel 2013 ho dato il via all'Open Science Lab presso la TIB (Biblioteca Nazionale Tedesca per la Scienza e la Tecnologia). Attualmente sto gestendo diversi progetti di finanziamento. Dal 2014 mi occupo di facilitare e consigliare i book sprint. Ho contribuito alla creazione di VIVO, un sistema informativo gratuito di ricerca (CRIS(CRIS) basato interamente su Linked Open Data diffuso e conosciuto in Germania. Ho dato il via ad alcune discussioni in libraryland e altrove, ad esempio sulla Blockchain for Science.
Quando si tengono dei workshop (ad esempio, un workshop di mezza giornata per dottorandi e postdoc presso la Leibniz Research Association in Germania nel 2017 sulla questione del profilo scientifico e dei servizi di scrittura collaborativa) è sempre un piacere stimolare la curiosità degli studenti. Anche lo studente oberato da molteplici impegni, ha delle esperienze, si chiede e immagina come le cose potrebbero funzionare meglio. Mi piace attingere a questa energia positiva che rende molto più facile per un formatore condurre una sessione di formazione!